Al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero del Lavoro e Politiche sociali. – Per sapere.
Premesso che:
il gruppo agroalimentare francese Danone, che è il maggiore produttore mondiale di yogurt e di prodotti lattiero freschi, è presente in 120 paesi, tra cui l’Italia con il solo sito produttivo di Casale Cremasco (CR);
in data 11 giugno 2014 Danone ha annunciato che “verrà attuato il progetto di discontinuità dello stabilimento di Casale Cremasco in provincia di Cremona”, progetto che “interesserà la totalità delle linee produttive presenti sul sito” e si svilupperà nel corso del 2014 per concludersi intorno alla metà del 2015.
l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Casale Cremasco comporta la perdita di circa 100 posti di lavoro;
il sito italiano, che ha chiuso l’anno 2013 con un utile di 35,6 milioni di Euro, si è sempre distinto per l’alta qualità della lavorazione del prodotto, delle linee produttive, delle maestranze e la notizia della chiusura prevista per il 2015 è un duro colpo, non solo per le lavoratrici e i lavoratori, per le loro famiglie e per il territorio, ma anche per il segnale profondamente negativo in vista dell’Expo 2015, dedicato al tema della qualità nutrizionale e della sicurezza alimentare;
quali iniziative codesto Ministro intenda intraprendere in merito alla annunciata chiusura dello stabilimento della Danone sito in Casale Cremasco, in primo luogo per scongiurare la chiusura dell’unico sito produttivo italiano;
se non ritenga opportuno costituire con la massima urgenza un Tavolo di confronto nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di individuare ogni soluzione possibile per garantire la continuità produttiva industriale dello stabilimento Danone di Casale Cremasco.
Fontana Cinzia, Bordo Franco
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