I dati della provincia di Cremona: in soli cinque mesi i cittadini hanno pagato 105 mila euro in più rispetto al 2013
Milano, 1 ottobre 2014 – Il presidente della Regione Lombardia è tornato lunedì ad annunciare l’intenzione di cancellare i ticket sanitari regionali, con un primo intervento nel 2015. Intanto, però, la prima manovra fatta dall’amministrazione Maroni sui ticket farmaceutici, in vigore da aprile 2014, si sta dimostrando un flop.
Al momento della presentazione dell’intervento Maroni spiegò che la Regione avrebbe investito 40 milioni di euro per cancellare i ticket farmaceutici a 800 mila lombardi (su 10 milioni). Fu anche lanciata la campagna di comunicazione “zero ticket”, con affissioni di manifesti in tutte le città lombarde, per il costo dichiarato di 200 mila euro a carico dei contribuenti.
Nei fatti, la Regione estendeva l’esenzione del ticket farmaceutico per gli anziani over 65 poco abbienti, spostando il limite di reddito massimo da 11 a 18 mila euro.
Alla luce dei dati ufficiali, su ormai cinque mesi di applicazione, per la Regione si è trattato di un’operazione a costo zero, anzi, con un relativo guadagno economico. Da aprile ad agosto l’ammontare dei ticket pagati dai lombardi non solo non è diminuito, ma è addirittura cresciuto, seppure di poco. Nei cinque mesi i lombardi hanno pagato circa due milioni di euro in più rispetto agli stessi mesi dello scorso anno (+1,87%), quando la misura non era in atto.
Sempre nello stesso periodo, rispetto allo scorso anno, i cittadini di Cremona e provincia hanno pagato in ticket sui farmaci 105 mila euro in più rispetto al 2013. E se i cittadini hanno pagato di più, la Regione ha invece risparmiato, perché la spesa farmaceutica complessiva (quanto Palazzo Pirelli deve alle farmacie per i farmaci acquistati dai lombardi) è sostanzialmente diminuita per oltre 25 milioni di euro, grazie soprattutto alla maggior diffusione dei farmaci generici. Per la regione c’è dunque un guadagno netto, l’esatto contrario di quanto prospettato.
“Sul taglio dei ticket Maroni aveva puntato molto in campagna elettorale e anche ora non passa giorno senza che ne prometta l’abolizione – dichiara il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni -. Noi sosteniamo da tempo che un taglio era necessario, soprattutto per chi ha un reddito fino a 30 mila euro, e abbiamo anche indicato dove trovare le risorse. È evidente che il taglio fatto dalla giunta è stato un flop, o meglio, solo uno spot. Ci sono un certo numero di anziani, non certo 800 mila, come dichiarato da Maroni, che non pagano più il ticket sui farmaci, mentre la gran parte dei lombardi continua a pagare il superticket più costoso d’Italia. E i 40 milioni che i beneficiari del taglio avrebbero dovuto risparmiare? I conti non tornano, perché la Regione incassa addirittura di più. Quindi è ora di tagliare veramente, non solo i ticket farmaceutici ma soprattutto il superticket su visite ed esami. Le risorse ci sono”.
Il flop del taglio dei ticket sui farmaci potrebbe avere diverse motivazioni, ma la più significativa probabilmente concerne i numeri dei beneficiari: gli ultra sessantacinquenni in Lombardia sono circa due milioni, è quindi improbabile che quasi la metà (800 mila dichiarati dalla giunta) sia nella fascia di reddito compresa tra 11 e 18 mila euro.
Gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia
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